Variante 7112

Parigi, 25 Luglio 1943

Al centro di una città devastata, Galactus ha fame. Il viaggio per raggiungere questo pianeta è stato lungo, ed il suo livello energetico scema troppo rapidamente.

Era pronto a consumare la Terra grazie al convertitore in cui ha trasmutato la Torre Eiffel, quando un gruppo di viaggiatori extradimensionali ha distrutto la sua opera costringendolo a ricominciare.

A Galactus non importa. Gli Exiles e gli Invasori sono a pochi metri da lui, poco più che insetti fastidiosi di cui può tranquillamente occuparsi il suo araldo Silver Surfer.

Potrebbe ricostruire il convertitore in pochi secondi, grazie al suo immenso Potere Cosmico. Ma è passato troppo tempo dall’ultima volta in cui si è cibato e desidera prendersi tutto il tempo necessario. Cosa sono poche ore, per un essere vecchio di miliardi di anni?

 

MARVELIT presenta

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Episodio 8 –

Guerra sulla Terra

Parte 3: Vittoria di Pirro

Di Fabio Furlanetto

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Al di fuori del tempo

Un uomo in costume verde avvolto in un ampio mantello viola è sospeso tra le realtà. Si fa chiamare il Sognatore del Tempo; la sua identità ed i suoi scopi sono ignoti a chiunque. Persino gli Exiles non hanno mai sentito parlare di lui, nonostante sia il responsabile della loro esistenza.

La sua base di operazioni è stata distrutta recentemente (ma ha senso questo termine, data la sua natura?) dalla cosiddetta Alleanza del Destino, un’associazione extradimensionale composta quasi unicamente da incarnazioni di Victor Von Doom...un’alleanza che il Sognatore ha giurato di distruggere.

Per quanto sia immenso il suo potere, senza la sua tecnologia il Sognatore del Tempo non riesce a rintracciare gli Exiles. Ci sono un’infinità di linee temporali in cui cercare: anche in assenza del tempo, potrebbe impiegare un’eternità.

Per sua fortuna, esiste un luogo dove l’eternità può durare meno di un secondo: il Limbo.

 

Variante 7112

Parigi, 25 Luglio 1943

La battaglia non sta andando affatto bene.

Con un solo gesto della mano, Silver Surfer colpisce Miss America con una velocità tale da scaraventarla oltre l’orizzonte. Un cenno del capo, e la velocissima Trottola è immobilizzata all’interno di un blocco di energia solidificata.

La Torcia Umana e Toro stanno usando la propria fiamma come mai prima d’ora: il calore che stanno emettendo è ben più che sufficiente a vaporizzare qualsiasi materiale terrestre, ma Silver Surfer continua a camminare.

-Usare il calore come arma contro qualcuno capace di cavalcare le onde d’urto di una supernova? Non c’è dunque fine alla follia dei nativi di questo mondo?

-Okay, stai cominciando a stancarmi – risponde Toro, volando verso Silver Surfer e sferrando un pugno da un milione di gradi.

Silver Surfer para il colpo con il palmo della mano, ed il giovane mutante si tramuta istantaneamente in solida pietra. Uno sguardo in direzione della Torcia Umana: attorno all’androide si forma un vuoto pressoché assoluto, ed anche la sua fiamma muore.

-Per il Tridente di Nettuno – esclama Namor, dopo aver visto la sconfitta dei suoi alleati.

-D’ast – impreca in Kree Capitan Marvel.

-Mi hai dato qualcosa da vendicare. Pessima scelta – minaccia Ghost Rider.

 

Bucky Barnes è terrorizzato. Altri eroi si vergognerebbero ad ammetterlo, ma è solo un segno della sua sanità mentale: di fronte a Galactus, qualsiasi altra reazione sarebbe una follia. Ha accettato da tempo la possibilità di morire prima della fine della guerra, ma non aveva mai considerato seriamente che il mondo intero potesse morire con lui.

Insieme a lui, altri quattro eroi si sono allontanati dallo scontro di Silver Surfer.

Naturalmente, Capitan America ha già preso il controllo della situazione e sta discutendo insieme agli altri un ultimo, disperato piano.

-Galactus è la chiave di tutto. Non c’è un modo per impedirgli di costruire la sua macchina?

-No, se volesse potrebbe divorare la Terra anche senza. La nostra unica speranza era il Nullificatore Assoluto, ma ora che è andato perso... – si scoraggia Marrina.

-Per quel che ne sappiamo potrebbe averlo ancora in mano – nota Bucky.

-A trenta metri d’altezza, in mano ad un divoratore di mondi invincibile. Qualcuno ha un suggerimento su come farsi uccidere per recuperarlo? – risponde Dead Girl.

-Vado io.

Gli altri eroi si voltano verso Spider-Girl, faticando a credere a  ciò che hanno sentito. Capitan America le appoggia una mano sulla spalla, guardandola negli occhi mentre le risponde:

-Ammiro il tuo coraggio, ragazza, ma farsi uccidere non aiuterà nessuno.

-Ho un Senso di Ragno che mi avverte del pericolo; se Galactus cercasse di colpirmi lo avvertirei con qualche attimo di anticipo. Flashback è morto perché era troppo vicino a Galactus quando ci ha provato, ma il suo era un buon piano. Dobbiamo provare un’altra volta; se falliamo, che abbiamo da perdere?

Durante questi anni di guerra, Bucky ha conosciuto molti eroi. Ma quanti di loro si sarebbero offerti per una simile missione?

 

Nel frattempo la battaglia contro Silver Surfer procede, senza molto successo. Capitan Marvel lancia una potente scarica di energia fotonica verso l’avversario, ma Silver Surfer non ha nulla da temere: grazie al Potere Cosmico l’energia è al suo servizio. Il raggio curva prima di colpire il bersaglio, dirigendosi verso Namor che incassa in pieno.

-Dannazione; non c’è niente che riesca a prenderlo di sorpresa!?

-Qualcosa c’è – risponde Ghost Rider, afferrando il braccio destro di Capitan Marvel e piegandolo con forza fino a far entrare in contatto le due Nega-Bande.

C’è una potentissima esplosione di luce, e Carol Danvers appare al posto dell’eroe alieno. E’ sufficiente a distrarre Silver Surfer: Ghost Rider emette una potente fiamma infernale dalle mani, e persino l’araldo è costretto a fare un passo indietro.

-Bel trucco, ma penso tu abbia bisogno di aiuto – risponde Carol, avvicinando di nuovo le Nega-Bande...ma non c’è nessuno scambio, perché una tenue fiamma infernale ne impedisce il contatto.

-Hey! Che ti è saltato in mente!?

-Non desidero vendicare più persone del necessario. Stai indietro.

-Non confondere la sorpresa con la debolezza – risponde Silver Surfer, che ora si avvicina con occhi carichi di energia – Non avevo mai incontrato una fiamma simile, e sono stato momentaneamente distratto. Ora non commetterò più lo stesso errore: hai la mia più completa attenzione, demone.

-E’ quello che speravo: guarda la Vendetta, araldo, e dispera.

Lo sguardo dell’araldo e quello dello Spirito della Vendetta si incrociano. Naturalmente quest’ultimo non ha veri occhi, solo le inquietanti orbite vuote di un teschio fiammeggiante, ma Silver Surfer vede ugualmente cosa contengono...e per la prima volta da secoli, Silver Surfer conosce la paura.

Immaginate un mondo che muore, miliardi di persone che soffrono impotenti di fronte ad un cataclisma inimmaginabile. Immaginate tutto il dolore che una persona può provare in simili circostanze e moltiplicatelo per la popolazione di un intero pianeta. Moltiplicatelo per dieci, cento, mille pianeti divorati da Galactus da quando Silver Surfer ne è divenuto il servo...e sarà solo un millesimo del dolore che lo Spirito della Vendetta sta trasmettendo a Silver Surfer.

Anche se ormai più simile a un dio che ad un mortale, la mente dell’araldo non può resistere all’incommensurabile dolore che sta provando...e semplicemente si spegne.

-Non riesco a crederci – reagisce a bocca aperta Carol Danvers – Ero sicura che ci avrebbe ucciso tutti, e tu lo hai steso con un’occhiata!?

-No – risponde lo Spirito della Vendetta – Lo hanno fatto le sue vittime.

 

Il Limbo

Un uomo in vesti regali verdi e con in testa un elaborato copricapo siede sul proprio trono in questo reame effimero. Sebbene se ne consideri il padrone, il Limbo non può essere veramente “conquistato” da nessuno: la sua estensione, la sua forma e la sua durata cambiano costantemente.

Immortus osserva le eterne nebbie del Limbo contorcersi e lamentarsi, roteando vorticosamente attorno al nuovo arrivato. Immortus stringe i denti, riconoscendo la figura che si sta avvicinando a passi lenti. Si sono già incontrati giorni prima, o forse erano millenni, o forse devono ancora incontrarsi, o forse ancora questo è lo stesso incontro che si ripete all’infinito: nel Limbo, tutto può essere.

-Questa sì che è una sorpresa, Sognatore. Credevo avessi detto di non voler più fare ritorno al Limbo...ed io ne ero piuttosto contento.

-Sai benissimo che questa non è una visita di cortesia, Immortus – alza la voce il Sognatore, per superare il frastuono dell’uragano sollevato dal suo arrivo – Ho bisogno del tuo aiuto per ritrovare i miei Exiles.

-Allora puoi anche ripartire. Se non l’hai notato, la tua sola presenza sta causando dei danni inimmaginabili allo stesso Limbo: come puoi sperare che il mio potere sia affidabile?

-Forse non hai capito, Immortus. So dove si trovano gli Exiles: nella Variante 7112, se non sono già morti. Ho bisogno del tuo aiuto per raggiungerli.

Il “vento” è ormai così potente da oscurare completamente la vista del Sognatore, ed anche la sua voce è pesantemente distorta. Eppure Immortus sa di aver capito bene, e reagisce con sgomento.

-Vuoi mettere piede personalmente in una linea temporale? Sei ancora più pazzo di quel che credevo! Hai idea di cosa potresti causare, se restassi lì per più di qualche attimo?

-Un motivo in più per assecondarmi, Immortus. O vuoi che resti qui a parlarne?

 

Variante 7112

Parigi, 25 Luglio 1943

C’è un enorme frastuono, e qualcosa scuote il terreno con così tanta forza da far tremare le macerie: Galactus ha fatto un passo.

Faticando a restare in piedi, Carol Danvers osserva il gigante di cinquanta metri avanzare verso di lei. Allo stesso tempo Ghost Rider barcolla, aggrappandosi alla propria moto infernale per non cadere.

-Sta venendo verso di noi! Fai qualcosa!!!

-Troppo debole...il mio ospite lotta per uscire...

-Lascia che mi scambi di posto con Marv! Forse lui potrebbe..oh, merda.

Carol alza lo sguardo: Galactus è proprio di fronte a lei, e decisamente non sembra di buon umore.

-Che cosa avete fatto al mio araldo? – tuona la voce del Divoratore, mentre il corpo di Silver Surfer fluttua nelle sue mani.

-Marv, questo sarebbe un ottimo momento per fare il tuo ingresso trionfale – dice Carol, continuando a battere le Nega-Bande.

-Galactus...tu, più di tutti...ti meriti la punizione...dello Spirito della...

-Silenzio – risponde Galactus, calpestando Ghost Rider schiacciandolo sotto decine di tonnellate di peso.

Carol mantiene a malapena l’equilibrio, continuando a guardare verso l’alto.

-Inconcepibile che Galactus debba abbassarsi ad eliminare personalmente seccature così insignificanti. Cosa speravate di ottenere?

-Volevo farti vedere questo – risponde Carol Danvers, mostrando il medio a Galactus – Oh, ed ovviamente: questo.

Muovendo l’altro braccio, Carol sbatte le Nega-Bande una contro l’altra...e Capitan Marvel appare proprio ai piedi di Galactus, alzandosi in volo a piena potenza.

 

Il suo pugno è così potente da generare un boom sonico: se Parigi non fosse già stata rasa al suolo, tutte le sue finestre sarebbero appena esplose.

-Dannazione...credo di essermi rotto una mano... – si lamenta Capitan Marvel.

-Imperius Rex! – urlano all’unisono due voci.

Namor è volato alla massima velocità contro Galactus, colpendolo al volto; Marrina invece sta tirando a tutta forza un filo di ragnatela tessuto da Spider-Girl.

Galactus non si è mosso di un solo centimetro.

-Basta.

Una scarica elettrica percorre la ragnatela, colpendo Marrina come un fulmine. Un raggio oculare colpisce Capitan Marvel e rimbalza contro Namor, ed entrambi precipitano al suolo privi di sensi.

-Mi avete già fatto perdere troppo tempo: è ora di nutrirmi.

-Sbagliato: è tempo di distruzione! – grida Dead Girl, che fluttua verso la gigantesca testa del Divoratore come se volesse colpirlo con un pugno sul mento...ma si ferma quando una scarica oculare la trafigge all’addome lasciando precipitare le sue interiora.

-Galactus non può essere fermato, e la sua pazienza sta rapidamente...cosa?

-Io ero la distrazione, cretino – lo schernisce Dead Girl, ma Galactus non le presta attenzione: è più interessato alla moto infernale di Ghost Rider che, guidata da Bucky, sta risalendo la sua schiena.

-Dopo la guerra devo comprarmi una di queste!

-Cerca di avvicinarti un po’ di più, Bucky...ecco! – esclama Capitan America che, in sella alla moto dietro il proprio alleato, lancia con forza il proprio scudo indistruttibile.

Lo scudo colpisce la cintura dell’armatura di Galactus, che si muove rapidamente per recuperare il Nullificatore Assoluto.

E’ il momento.

Marrina, anche se stordita dal fulmine, è ancora abbastanza forte da lanciare Spider-Girl verso Galactus. La figlia dell’Uomo Ragno si muove così rapidamente da non dar tempo al Divoratore di recuperare l’arma, evitare che la mano del gigante l’afferri, e saltare nuovamente a terra.

Galactus è senza parole.

Spider-Girl si volta verso di lui non appena mette piede a terra, puntandogli addosso l’arma più pericolosa mai costruita, guardandolo negli occhi ed urlando:

-Una sola mossa e sei morto, ci siamo capiti!?

-Ancora non capite. Io sono Galactus. Ogni vostra speranza è finita al mio arrivo.

Con un lampo di luce, il Nullificatore Assoluto scompare dalle mani di Spider-Girl e ricompare a mezz’aria, proprio sotto gli occhi di Galactus.

Nessuno ha nulla da aggiungere: tutta quella fatica è stata completamente inutile.

Spider-Girl si toglie la maschera, e May Parker mostra il proprio volto per la prima volta da quando è entrata negli Exiles. La fatica e le lacrime non nascondono la determinazione nel suo sguardo, mentre incrocia quello di Galactus.

-Beh, che stai aspettando? Facciamola finita!

-Finalmente hai capito. La fine di questo pianeta...è giunta.

Galactus lancia una scarica di energia dagli occhi, che si dirige contro Spider-Girl. May Parker è sicura che questo sia il momento della sua morte, ed è decisa ad affrontarla a testa alta...ma un campo di forza blocca il colpo.

Un uomo in armatura verde, avvolto da un ampio mantello viola, è appena apparso dal nulla.

-Chi...chi diavolo sei tu!? – chiede Spider-Girl.

L’uomo abbassa il cappuccio, e mostrando la maschera che ne nasconde il volto risponde:

-Mi chiamano il Sognatore del Tempo.

 

Pochi secondi dopo l’arrivo del Sognatore, la terra inizia a tremare. Il vento inizia a soffiare con forza, e a chilometri di distanza i fiumi iniziano a ribollire.

-Non puoi distruggere questo pianeta prima che io lo divori – minaccia Galactus.

-Non sono qui per parlare con te – risponde il Sognatore, rilasciando un sottile raggio di energia dalla punta dell’indice...raggio che trapassa la spalla di Galactus, forando l’armatura che ne contiene e regola il potere.

Tutti i presenti sono sbigottiti: hanno dato tutto quello che avevano senza causare il benché minimo disagio al gigante, ed ora questo!

-Ha ferito Galactus! Chi è questo tizio!? – si meraviglia Marrina.

Un enorme bozzolo di energia solidificata imprigiona Galactus, e tutti gli Exiles presenti sono teleportati di fronte al Sognatore in un batter d’occhio.

-Questo lo terrà fermo per poco tempo. Ora ascoltatemi: mentre io lo tengo occupato, voi recuperate il Nullificatore Assoluto ed il Tallus vi porterà via da questa linea temporale.

-Come fai a sapere del Tallus? – chiede Dead Girl.

-Perché mi è stato consegnato da mio padre, ed io l’ho dato a voi. Sono stato io a creare gli Exiles – risponde il Sognatore.

-Vuoi dire che sei tu a...aspetta: perché? Se puoi fermare Galactus, perché hai bisogno di noi...e perché ci dovremmo fidare? – chiede Spider-Girl.

-Perché non posso controllare pienamente il mio potere: più a lungo resto in una linea temporale, maggiori sono i danni che causo. Entro un’ora questa galassia sarà distrutta, ed il resto dell’universo in un giorno al massimo. Quanto alla fiducia...

Il Sognatore del Tempo si toglie la maschera. Quasi nessuno dei presenti reagisce alla vista di ciò che c’è sotto: è un uomo dai capelli biondi che dimostra meno di trent’anni, e che non hanno mai incontrato di persona. Spider-Girl, invece, non crede ai propri occhi.

-...ci conosciamo, in un’altra linea temporale.

-Franklin? Franklin Richards!?

 

La gabbia che imprigionava Galactus esplode, ed il Divoratore di Mondi ne esce con un pessimo umore.

-Sognatore! Come osi interferire? Galactus è una forza della natura, e non si piegherà di fronte a niente e nessuno!

In risposta, il Sognatore inizia a crescere di dimensioni fino a raggiungere l’altezza di Galactus, guardandolo dritto negli occhi.

L’asse di rotazione terrestre si sposta di qualche grado. Il campo magnetico terrestre inizia ad indebolirsi. Vulcani inattivi dall’altra parte del pianeta iniziano ad eruttare, e la Luna inizia ad allontanarsi.

E non è nulla rispetto a ciò che aspetta questo pianeta: la punizione inflitta da Galactus sarebbe stata più leggera. Nuovamente immerso nel flusso temporale, il potere di Franklin è fuori controllo ed inizia a devastare le leggi fisiche di questo universo.

Afferra Galactus per le spalle, e rilascia gradualmente il proprio potere: se si lasciasse andare in un colpo solo Galactus potrebbe forse sopravvivere, ma il sistema solare sarebbe certamente ridotto in cenere.

-Cosa stai facendo? La tua energia fluisce dentro di me...

-Sconfiggerti fisicamente è impossibile, giusto? Forse nemmeno io posso farlo, ma non ne ho bisogno. Non ho mai testato i limiti del mio potere, ma ho studiato le altre linee temporali. In una di esse, ho creato dal nulla un universo tascabile quando avevo cinque anni. Puoi assorbire da me abbastanza energia da rifocillarti...e risparmiare questo mondo.

Il trasferimento dura quasi un intero minuto, dopodiché il Sognatore crolla in ginocchio e ritorna alle proprie dimensioni originali.

-Non credevo avessi bisogno...di tanta energia...

-Galactus deve nutrirsi, ma non è completamente sordo ai reclami dei mortali...né la sua pazienza per le loro continue interferenze è infinita. Con l’energia che mi hai donato, non dovrò divorare un altro mondo per diversi anni terrestri. In cambio della tua generosità, giuro che non mi ciberò mai del tuo mondo natale.

-E’ un’offerta molto generosa.

-Tuttavia, nel caso tu intenda ostacolarmi di nuovo, ricorda: la vittoria ha un suo prezzo.

Galactus rilascia una scarica di energia, ed il Sognatore è ormai troppo debole per fare qualcosa al riguardo.

 

Gli Exiles, Capitan America e Bucky stanno esaminando il Nullificatore Assoluto recuperato durante il pasto di Galactus.

-Nessuno dovrebbe mai mettere le mani su un’arma così pericolosa – giudica Marrina.

-Chissà a quanto potremmo venderlo su E-Bay – scherza Dead Girl.

-Forse sarà il caso di parlarne al generale Eisenhower, Cap; non mi piace l’idea che i nazisti ci mettano le mani sopra – propone Bucky.

-Giusto, dobbiamo contattarlo al più presto per avvisarlo della fine delle ostilità.

-Carol mi sta dicendo di suggerirgli anche di “trovare un vice diverso da Nixon”, ma non capisco cosa...attenti! – esclama Capitan Marvel, avvisato dalla Coscienza Cosmica.

Spinge via Capitan America per metterlo al sicuro; nello stesso momento, Spider-Girl reagisce al senso di ragno afferrando Bucky e saltando il più lontano possibile.

Subito dopo, il raggio di Galactus colpisce gli Exiles.

 

Capitan America riapre gli occhi, spostando lo scudo indistruttibile che lo ha protetto. Bucky non è molto lontano da lui: Spider-Girl lo ha spinto a terra con abbastanza forza da rompergli qualche osso, ma la ragazza sembra aver assorbito parte dell’impatto.

Mentre l’eroe si assicura che la ragazza sia ancora viva, Galactus scompare in un turbinio di energia cosmica senza aggiungere altre parole.

Il Sognatore del Tempo, invece, avrebbe molto da dire...ma sta rapidamente svanendo, e tutto ciò che riesce a dire a Capitan America prima di lasciare questa dimensione è:

-Non ho molto tempo; dille che...

Bucky si rialza, guardandosi attorno. La devastazione della battaglia non è cambiata, e la sua prima domanda è:

-Dove sono finiti gli altri Exiles?

 

Variante 3113

Marrina si risveglia in manette, sorvegliata da due uomini in armatura da Mandroidi che le puntano addosso le proprie armi.

-Dove...dove sono?

-Finalmente – reagisce un uomo dai capelli rossi e gli occhiali da sole, che ripone nella tasca della giacca un cellulare. Si avvicina a Marrina, pur restando a distanza di sicurezza.

-Voglio sapere chi è lei, signora, e la prego di non provare ad ingannarmi.

-Sono Marrina, Regina di Atlantide, e voi non avete diritto ad incatenarmi. Che posto è questo?

-Non lo riconosce? Siamo su Santuario II, la nave che lei e gli altri Exiles avete usato per fermare l’invasione Shi’ar di cinque mesi fa. E dove lei è misteriosamente riapparsa in un lampo di luce.

-Cinque mesi...per me sono passati a malapena due giorni. Ma lei chi è?

-Il mio nome è Henry Peter Gyrich, Presidente degli Stati Uniti d’America. Ed ora sarò io a fare le domande, se non le dispiace.

 

Variante 2112

Ghost Rider non ha perso i sensi, ma la sua fiamma infernale è completamente esaurita. Solamente la determinazione a non rilasciare l’ospite permette al demone di restare in questa forma, determinazione seconda unicamente alla sua missione: la vendetta.

L’invisibile scintilla di vita che a malapena gli impedisce di svanire avverte qualcosa di familiare, e lentamente il Ghost Rider si alza in piedi...e se avesse un volto al posto di un teschio inespressivo, ora sarebbe il volto dello sconcerto.

Si trova in mezzo ad un cimitero di diversi chilometri quadrati, una montagna di ossa umane e carcasse ormai prive di vita.

-Cosa può aver causato...tutta questa morte?

-Riconosci questo esemplare, Jocasta_8? – chiede una voce ancora più inumana del demone.

Appartiene ad un robot dalla carrozzeria perfettamente lucida e risplendente, che tiene per mano un robot dorato dalle fattezze femminili.

-La sua traccia temporale mi è familiare, Ultron, è simile a quella rilevata alla scomparsa della mia versione precedente. Chissà se può morire?

 

Variante 1333

Dead Girl apre gli occhi, realizzando soltanto ora di essere stata colpita da qualcosa. Ma d’altra parte è forse la prima volta in cui perde i sensi, almeno da quando è morta.

La testa le gira ancora, è non è sicura di sapere dove si trovi; la sensazione è stata simile ad uno dei salti temporali degli Exiles, così come atterrare da un salto di due metri è simile a precipitare da due piani d’altezza.

Si guarda attorno, nel tentativo di comprendere dove è finita questa volta. E’ la camera da letto di una ragazza, questo lo capisce subito. Poi qualcuno bussa alla porta.

Un uomo sulla quarantina, con il pizzetto ed una striscia di capelli bianchi, entra nella stanza.

-Tutto a posto, May? Il Senso di Ragno è impazzito per qualche secondo.

Poi guarda verso l’alto, incrociando lo sguardo di Dead Girl che è levitata verso il soffitto per non farsi vedere.

-Wow. La maggior parte della gente non pensa mai di guardare in alto, in questi casi – si sorprende la mutante.

-Lo so, ma io ho un po’ di esperienza con quel trucco – risponde Peter Parker.

 

Variante 13118

Oggi è un giorno importante per migliaia di Lemuriani: Marrina, la Regina di Atlantide, è in visita ad una delle maggiori città subacquee dell’impero di suo marito Namor.

Durante la parata militare in suo onore, la Regina scompare in un lampo di luce accecante...ed un batter d’occhi dopo, un uomo in costume rosso e blu ha preso il suo posto.

Capitan Marvel attiva il campo di forza delle Nega-Bande, per evitare di annegare; per fortuna la Coscienza Cosmica lo ha avvertito all’ultimo istante del colpo di Galactus, ed è riuscito a non perdere i sensi.

Magra consolazione, certo, trovandosi di fronte migliaia di sudditi e soldati ben armati e furiosi per la scomparsa della propria sovrana.

-Carol, non penso che daranno credito alla mia versione dei fatti. Carol? Carol? Oh, d’ast.

 

Variante 1232

Carol Danvers si risveglia con il peggior mal di testa della sua vita, mentre due persone la aiutano ad alzarsi.

Non riconosce l’uomo che le sta puntando addosso una pistola, anche se vede subito che il suo volto è esattamente identico a quello dei due che la stanno tenendo ferma.

-Qualunque sia la tua spiegazione, non mi interessa. Fuori di qui – le dice l’uomo, indicando la porta muovendo la pistola. Carol non lo ha mai visto, ma riconosce la sua voce.

-Flashback? Come...

-Non so cosa vuole da me l’esercito, ma qualunque cosa sia non mi interessa: ho smesso con Alpha, Beta o Gamma Flight, o comunque vogliate chiamarla questa volta.

Carol non capisce di cosa stia parlando, ma chiaramente la vista della sua divisa da Tenente Colonnello dell’USAF lo innervosisce.

-Dove siamo? Un secondo fa ero a Parigi, nel ’43...

-Adesso sei a Montreal, nel mio appartamento. E ti sto buttando fuori – replica innervosito Gardner Monroe, i cui doppi temporali spingono Carol fuori dalla porta.

-Hey, aspetta! Vengo da un’altra linea temporale, eravamo insieme in un gruppo chiamato Exiles. Ti ho appena visto morire per salvare il mondo!

-Miss, ho smesso di essere Flashback da anni. Se ti serve un eroe, sei nel posto sbagliato.

Senza aggiungere altro, Gardner Monroe chiude la porta. Carol scende le scale della palazzina, riflettendo sulla sua situazione...è in un mondo di cui non sa niente e dove non conosce nessuno, non ha soldi o documenti d’identità, né la più pallida idea su come contattare gli altri Exiles.

Quando esce dalla palazzina, sotto la pioggia scrosciante, Carol avverte per la prima volta la mancanza dei propri compagni di squadra...e la possibilità di averli visti per l’ultima volta.

 

CONTINUA !

 

Nel prossimo numero: l’universo Marvel IT? ‘Nuff Said !